In Russia cambia la certificazione degli alcolici
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09 settembre 2010 |
Qualche giorno fa della situazione riguardante la certificazione dei vini si è interessato il capo del Servizio federale per la tutela dei diritti dei consumatori e del benessere delle persone (Rospotrebnadzor) Gennady Onishenko. L’entrata in vigore del nuovo codice dell’Unione doganale in materia sanitaria ha introdotto alcune novità in questo settore. Se prima per importare vino era richiesta la certificazione igienico-sanitaria, ora questo prodotto è nella lista dei prodotti per i quali è richiesto il certificato sanitario dell’Unione doganale o la registrazione sanitaria statale, come la chiamano in Russia.
Il fatto ha sollevato tante polemiche tra i grossi importatori di vino in Russia, in quanto l’informazione sulla nuova procedura di certificazione degli alcolici è stata resa nota solo il 29 luglio con una circolare del Servizio federale, nella quale si elencavano 11 tipi di bevande alcoliche per le quali dal 01 luglio era richiesto il nuovo certificato. E’ stato cambiato anche l’elenco dei documenti richiesti per il rilascio del certificato sanitario dell'Unione doganale. Le difficoltà sono state riscontrate nell’ottenimento del certificato di libera vendita nel paese di origine dei prodotti, in quanto il documento prima di essere presentato alle autorità russe deve essere legalizzato alla prefettura secondo la convenzione dell’Aja del 05/10/1961.
Tra i più colpiti sono stati quegli importatori che importavano vini nuovi mai importati in Russia prima del 01 luglio, che non avevano ancora ottenuto il vecchio certificato igienico-sanitario, che pur non essendo più rilasciato a partire dal 01/07/2010 rimane sempre valido fino al 01/01/2012. A questo proposito è bene notare che prima del 01/01/2012 tutti gli importatori di vino dovranno adeguarsi alla normativa sanitaria dell’Unione doganale ed ottenere il nuovo certificato sanitario.
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